Chi siamo
Anolino Solidale..ci siamo anche noi!
Eccoci, ancora una volta, dove possiamo diamo sostegno attivo ed una mano.
Il progetto lo conosciamo bene, da 7 anni, era il 2013 quando partì e noi aderimmo subito.
Colletta e bonifico ed il primo nostro aiuto arrivò. Ci abbiamo creduto e da allora continuiamo a farlo.
Nel 2018 diventiamo una delle associazioni proponenti.Un anno che ci ha colpiti emotivamente, ma che nonostante tutto abbiamo voluto continuare ciò per cui ci eravamo impegnati. Anolino Solidale, il 2018 con la voglia di esserci nonostante un dolore grande. 2019 appuntamento con gli Amici, conosciuti e non, ma con il desiderio di ritrovarci. 2020 covid pensava di bloccarci..invece NO..la solidarietà e la voglia di aiutare ha permesso, in maniera diversa, di esserci anche quest’anno.
Non li abbiamo fatti, non siamo stati insieme in quei tavoli, dove giovani, anziani, bambini, si sono uniti nel trasformare sfoglia e ripieno in quel “bottone” giallo oro che riunisce a tavola la famiglia, ma avranno lo stesso sapore, lo stesso profumo, lo stesso Amore per il quale sono stati preparati. Aiuteranno persone fragili tramite associazioni e questo è davvero un bel regalo di dicembre! Sarà un pò come essere tutti alla stessa tavola.
Grazie a tutti, CSV Emilia, Chiesi, Barilla, Fondazione Cariparma che triplicheranno le nostre offerte e sopratutto a Grazie a Rico e il Baroz, i ragazzi di io parlo parmigiano, sempre dalla parte della solidarietà e grazie anche alla Conad Visconti per la partecipazione. Grazie agli chef di Parma Quality Restaurants che hanno impastato pure loro e grazie a Conad centro nord che ci ha donato una montagna di anolini.
Sara
Da sabato 5 dicembre e fino ad esaurimento scorte in tutti i CONAD di Parma e provincia sarà possibile acquistare l’Anolino Solidale di Parma Facciamo Squadra. Il contributo versato – 30€ per 1 kg di anolini – sosterrà il progetto NonPiuSoli – Insieme per costruire una rete di solidarietà intorno alle persone più fragili della nostra comunità.
Parma Facciamo Squadra, settima edizione, si colloca in un momento storico in cui l’isolamento sociale forzato ha fatto emergere in modo ancora più evidente il problema delle persone anziane sole, fragili, bisognose di qualche forma di assistenza.
Nel nostro territorio le persone con almeno 65 anni rappresentano il 22,8% della popolazione (Fonte: Istat) e la vulnerabilità di questa fascia d’età della popolazione rispetto al COVID-19, particolarmente aggressivo nei loro confronti insieme con le difficoltà per famiglie e assistenti familiari (le cosiddette “badanti”) a raggiungerli per prendersene cura hanno messo in evidenza la necessità di interventi mirati a supporto. Per chi non ha potuto contare né su una badante né sulla famiglia, sono state fondamentali le iniziative basate sull’impegno del volontariato con servizi cosiddetti di “telecompagnia e ascolto”, segretariato sociale, consegna della spesa e dei medicinali e in alcuni casi trasporto per persone che necessitano di cure salvavita. (Fonte: SecondoWelfare).
Nel nostro territorio, la mobilitazione tempestiva e organizzata di numerose realtà del Terzo Settore e in particolare del mondo del volontariato, si è affiancata agli interventi di carattere sanitario di emergenza, rispondendo a bisogni spesso materiali ma ancora più spesso di supporto emotivo o di richiesta di informazioni.
E’ in questo scenario che organizzazioni come Croce Rossa, Emporio Solidale, Assistenza Pubblica, SEIRS, AIMA, AUSER, ANCESCAO, Intercral e tante altre hanno messo in campo le proprie competenze e i propri volontari. A queste si sono uniti giovani cittadini e cittadine, i veri protagonisti della mobilitazione civica, che hanno risposto numerosi e con una grande motivazione ad una chiamata all’azione NonPiuSoli promossa da CSV Emilia: complessivamente sono state oltre 750 le persone di età compresa tra i 16 e i 65 anni che si sono messe a disposizione anche grazie al Progetto “ParmaWELfare” (Comune di Parma, Azienda USL, Azienda Ospedaliero Universitaria, Consorzio di Solidarietà Sociale, CSV Emilia, CISL e UIL) e ai suoi Punti di Comunità presenti sul territorio.
A quasi 9 mesi dall’inizio della pandemia tutti ci siamo trovati nella necessità di ripensare approcci e definire nuovi modelli di intervento in questo nuovo scenario socio-economico in cui le problematiche preponderanti saranno anche di tipo sociale oltre che economico. Si prefigura infatti un contesto nel quale la solitudine sarà un pericoloso elemento di disgregazione sociale e l’aumento della povertà porterà con sé difficoltà nella gestione domestica e finanziaria dei bilanci famigliari. (Fonte: Survey post Covid di CSVnet)
Al termine dell’emergenza della prima ondata di contagi e guardando ad un futuro incerto, tante le domande che ci assillavano.
Come fare tesoro di quella “onda emotiva” di migliaia di cittadini che hanno mostrato la disponibilità a fare volontariato durante la pandemia? Come tenerla viva?
Come manutenere e gestire quell’enorme numero di persone che hanno risposto alla chiamata del volontariato di emergenza?
Cosa fare per non disperdere questa grande risorsa e metterla a frutto a supporto del volontariato organizzato e della nostra comunità in modo continuativo e coordinato?
La sfida che ci poniamo è quella di organizzare, potenziare e mettere a sistema una rete di volontari e volontarie a Km0 attivi sui servizi di prossimità/al domicilio a favore di persone in condizioni di fragilità attivati attraverso gli ETS del territorio, la rete territoriale dei 10 punti di Comunità già presenti sul territorio comunale e di Sorbolo/Mezzani e di nuovi Punti di Comunità in corso di attivazione nei principali distretti della provincia, affinchè nessuno possa sentirsi solo.
Il “Volontario a Km0” è una persona che è domiciliata a non più di 500 mt dal beneficiario e che, dopo un percorso di formazione e di accompagnamento, assume il ruolo di ponte tra i bisogni della persona fragile e il servizio pubblico di riferimento attraverso un intervento di domiciliarità leggera con tre obiettivi principali e con attività concertate insieme ai servizi istituzionali:
– consentire ai cittadini in difficoltà, senza una rete di supporto e ai soggetti in tutto o in parte non autosufficienti di rimanere il più possibile nel proprio ambiente di vita e di contrastare il ricorso all’istituzionalizzazione e all’ospedalizzazione;
– sostenere e accompagnare persone in dimissione ospedaliera favorendo il rientro al domicilio e contribuendo alla riduzione del periodo di degenza e i famigliari che accolgono persone malate al domicilio.
– supportare i familiari che accolgono malati in casa, in particolare i soggetti seguiti dal servizio di ospedalizzazione a domicilio; il supporto continuerà anche durante l’eventuale ospedalizzazione dell’utente beneficiario.
Le associazioni di NonPiuSoli
Unite per costruire una rete di solidarietà intorno alle persone più fragili
Insieme le associaizoni AISLA, AIMA, ANSPI San Pancrazio, Comunità di Sant’Egidio, INTERCRAL, Assistenza Pubblica Parma, AUSER, ANCESCAO, Croce Rossa Parma, Emporio Solidale Parma, ANFFAS, Verso il Sereno, Comunità Solidale, Intesa San Martino APS – Progetto Consultami Centro Sociale Autogestito Sorbolo e Punto di Comunità Sorbolo-Mezzani, Croce Rossa Fontanellato, Gruppo sostegno Alzhaimer Fidenza, Croce Rossa Fidenza, Rete dei Punti di Comunità hanno scelto formalmente di essere parte del progetto NonPiuSoli.
FONTE: https://www.parmafacciamosquadra.it/edizione-2020/