Chi siamo
25 Settembre 2019: Monitor e mattoncini in memoria di Andrea
In questi giorni pensavo…il 25 settembre 2018 Andrea è stato operato d’urgenza per un blocco intestinale dopo alcune problematiche relative al tumore che lo aveva colpito, era già ricoverato in oncologia. Ed esattamente dopo 12 mesi mi trovo in Ospedale per la donazione del monitor multifunzione, nel reparto di Radioterapia dell’Ospedale Maggiore di Parma. Lo strumento servirà, in particolare, a monitorare tutti quei pazienti che necessitano di un controllo delle principali funzioni cardiologiche durante le prestazioni radioterapiche. Garantirà più sicurezza, protezione per i malati sia oncologici che cardiaci. Ed Andrea lo era di entrambi.
Il suo desiderio è stato realizzato.
Lo aveva confidato a Mariella, in uno di quei mercoledì in cui lei era da lui, fra un gomitolo ed una chiacchiera, a fargli compagnia.
“Sai c’è un solo monitor .. sono messi male…quando esco ne compriamo uno e lo regaliamo. Io sono qui, Sara è da sola a casa…mettiamo da parte due soldini..sarà una bella donazione“..perchè Andrea era questo.
Andiamo, facciamo, agiamo, realizziamo..Poi lo disse a me. E gli dissi subito di sì. Da un progetto “familiare” diventò un obiettivo di Portos.
Lui lo avrebbe consegnato con quel “ghigno” di felicità che sfoderava quando un progetto si realizzava.
Non ha potuto consegnarlo di persona, ma insieme a me c’erano alcuni dei nostri Amici, quelli che sono potuti essere presenti. Non rappresentavano le loro associazioni, ma se stessi..perchè l’amicizia và oltre il volontariato..ricordavo con Maria Lisa che l’ultima gita di Andrea era stata a Gardaland, dove lei ci aveva voluti ed invitati ed Andrea già sapeva del tumore…ma era così felice! Perchè gli Amici di Andrea sono tantissimi e molto generosi. Non ero sola neppure ieri.
Non sembra ancora che sia partito per un viaggio e non ritorni più. Ne parliamo a volte, al presente ricordando quel sorriso che faceva lui..un pò sornione e sbarazzino.
Muore chi viene dimenticato e per Andrea di certo non è così.
Non siamo tutti Santi quando lasciamo questo mondo, ma ognuno di noi lascia una traccia di sè, un ricordo per com’era, per cosa ha fatto, un particolare, ..Andrea aveva in sè il volontariato e la sensibilità dell’aiuto dei più deboli. Era il primo che si spendeva e si impegnava in ciò che credeva e che condividevamo entrambi e che abbiamo cercato nelle persone che ora sono qui a ricordarlo. Con noi, come noi.
Ieri ho portato all’appuntamento il suo cappelloTopo che gli piaceva tantissimo e che indossava con simpatia. Lui era Andrea Topo per tutti.
Ci siamo trovati davanti all’Ospedale: Andrea, Maria Lisa, Mariella, Claudio, Marilena, Susanna, Elisa…ero lì in anticipo..come sempre. Emozione grande, due notti insonni, groppo in gola..ma protetta da quegli Amici che mi sostenevano anche senza saperlo. Grazie!
Massimiliano mi guarda…sei in anticipo vero?- Sì…ed anche la dottoressa Nunziata mi guarda stupita.l’appuntamento è alle 11.30..vero? Se vuoi vieni in reparto..
Ci siamo tutti. Ognuno con la sua emozione, con i suoi ricordi, con la sua sensibilità perchè in ognuno di noi c’è un pò di Andrea.
Ecco il monitor….appoggiato sul carrellino, con tubi, cavi, bracciale..completo di tutto.
Ed una targhetta “Donato in memoria di Andrea Corò – Portos“. La targhetta è proprio sul monitor come se, in caso d’uso ricordasse al paziente…” l’ho donato io!” non certo per farsi “pubblicità“ ma per ricordare che ognuno può fare qualcosa per l’altro. Ne sono molto orgogliosa perchè se siamo arrivati a questo lo devo a chi, in segno di amicizia, ha permesso di raccogliere, in ricordo di Andrea, una somma “sostanziosa” da investire in doni per la comunità.
Ogni donazione che faremo è parte di chi ha donato. In ogni oggetto c’è un Amico. Tanti Amici realizzano grandi cose… peccato che il Topo non sia fisicamente qui..ma sono sicura che ovunque sia, ci guarda sornione.
La dottoressa D’Abbiero del reparto di Radioterapia, inizia spiegando l’importanza del monitor, l’utilità nel reparto che dirige. Racconta che spesso andavano in prestito perchè ne avevano solo uno per più reparti. Ricorda il disagio di far attendere i pazienti già provati dal tumore. E ringrazia per la donazione.
Andrea ci avevi visto giusto anche questa volta! Due parole le dico anch’io, fra la voce rotta e tremula e la voglia di trasmettere, oltre l’emozione, la felicità di aver realizzato un desiderio. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato per far si che si arrivasse a questo momento, non solo da Parma, ma da tante parti d’Italia.
Federica, coordinatrice del reparto, spende parole di gratitudine e di ricordo di Andrea. Come le infermiere presenti: “Andrea ha lasciato traccia di sè..ci diceva che avrebbe donato un monitor ed ha mantenuto, tramite voi, la sua promessa” e con parole che davvero lui utilizzava, l’ho ritrovato nei loro ricordi. Questo è stato davvero impagabile. Non sempre si è un numero di letto e di stanza…si ricordano le persone. Mi ha fatto davvero piacere. Un grande regalo lo avete fatto anche a me.
Con Mariella e Claudio ci guardiamo, uno sguardo da Direttivo Portos…e sorprendiamo con una promessa: “i soldini che avanzano abbiamo deciso di versarli, in memoria di Andrea, per il progetto che ha come obiettivo mettere a disposizione una tecnologia di ultima generazione per trattamenti radioterapici più potenti e precisi.
Se il nostro piccolo aiuto servirà a salvare anche una sola vita sarà importante averlo fatto. Lo stupore è generale..non lo sapevano ..siamo riusciti a stupirli…ed abbiamo firmato tre mattoncini: uno per ANDREA CORO’, uno per PORTOS ASSOCIAZIONE, uno per GLI AMICI DI ANDREA CORO’…così ci siamo tutti.
Ringrazio il dottor Massimo Fabi, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, che non è voluto mancare a questo momento, regalandomi un grande abbraccio e parole gentili.
Avrei tanto voluto che fosse stato Andrea a presenziare a questa donazione – e so che gli sarebbe anche piaciuto tanto – ma so che c’era. Forse in quel cappelloTopo, forse in quella stanza, nei ricordi, nella commozione, in ciò che ha lasciato in di ognuno di noi , e so che se ognuno di noi facesse anche un piccolo gesto , uscendo dal “non mi interessa, non mi riguarda, ci penserà qualcun altro” forse non dovremmo piangere persone care, che non sono più qui per poter condividere un sogno. Se ci fosse…proviamo a dire c’è!
Le catene su Facebook non servono, facciamo una grande catena di sostegno tangibile, non un like, per far si di poter migliorare ciò che si può fare.
Andrea ad una raccolta fondi per i defibrillatori nel 2009 , davanti ai banchetti diceva “anche i 50 centesimi del carrello possono fare la differenza..sghei..sghei”..e da 2 defibrillatori siamo riusciti ad acquistarne 13….Se si vuole si può fare…
Grazie davvero a tutti
E..si continua…
Sara
grazie a Maria Lisa e Sandro per le foto