Chi siamo
Due compleanni, comitato prova e controllo..
Sabato. Un altro sabato Insieme.
Oggi arrivo prima perchè mi viene chiesto un piacere e se posso mi presto volentieri. C’è sempre qualcosa da fare anche arrivando prima.
Ci sono due compleanni da festeggiare: Albertina ed Angela. La torta era già nell’armadio, ma Angela la porta da casa….Grazie!
Fra un rumore di trapano, una martellata, ed un’apertura su un’altro giardino che renderà ancora più bella e luminosa la Coopertativa ci accingiamo ad accogliere i bimbi. Oggi però varierà anche il passaggio per il bagno….passeremo dal giardino! Per imbellire bisogna soffrire..o sopportare...si diceva una volta…ma ne vale la pena e diventa un diversivo divertente per i bimbi..
Compiti. Due di loro non ci sono. Apriamo quaderni, diari…cosa c’è da fare? Chi segue chi? Ogni volta dobbiamo e vogliamo cambiare per far sì che ognuno abbia confidenza con tutti. I compiti si svolgono senza grandi intoppi.
Mi piace ricordare – purtroppo non sono riuscita a scattare una foto della torta e mi dispiace, ma non riesco ad essere ovunque- l’emozione delle festeggiate nel soffiare sulla candelina di Buon compleanno.
Mi piace ricordare le confidenze di un bimbo che come tali tengo per me.
Con chi ha terminato i compiti abbiamo utilizzato il tempo sedendoci, con calma, a toni bassi e sopratutto con molta disponibilità da parte dei piccoli, nel controllo qualità…cioè a controllare quali pennarelli funzionassero e quali no. Ogni foglietto di prova era un’opera d’arte: chi ha fatto linee, chi scarabocchi, chi piccole mmm….
Il controllo si è allargato anche a biro, matite, temperini e quant’altro la nostra scatola contenesse.
Siamo passati alle matite colorate dividendo le piccolissime dalle nuove. Con le piccole abbiamo poi fatto un gioco Shanghai..con poco ci si può divertire..vicino a noi si giocava a Tris...non serve competizione, giochi strutturati ma l’ascolto e la fantasia….e non si sentivano voci alte, grida..era tutto molto divertente e collaborativo.
Mi piacciono queste giornate di calma, di manualità, di chiacchiere…perchè siamo lì per i bimbi, questo è il nostro impegno del sabato mattina ed i bimbi se ascoltati sanno riempirti di doni immensi. Mai sottovalutarli, mai giudicarli perchè non sappiamo come è la loro quotidianità.
In questi 9 anni sono passati tanti bambini, ognuno con il suo dono da condividere – e non mi riferisco a cose materiali- .
I bimbi sono meravigliosi: possono ridere, piangere, essere tristi, essere felici ma non portano rancore. Dopo la litigata si prendono per mano.
Quanto dobbiamo imparare! Un bambino discute poi fà la pace e dimentica. Ognuno a modo suo, ognuno con i suoi tempi.
Certo che quando capita qualcosa sentirli chiedere scusa mi riempie il cuore,
sentirli dire grazie mi rende felice,
sentirli domandare e per favore è un successo.
Sono convinta che gli adulti devono essere d’esempio: non si può pretendere dai piccoli se i grandi non danno l’esempio, il buon esempio.
Quando mi siedo sul tavolo, dopo la merenda, mi riprendono e fanno bene. Non sto alle regole. E’ giusto così perchè anch’io li riprenderei.
Il loro modo è dolce e delicato…e a volte lo faccio apposta per vedere quei musetti, quei risolini, quel dito puntato che nasconde un grande sorriso.
Se si gioca può scappare una parola in più, può esserci uno spintone, si può cadere nel prato, ci si può e deve abbracciare dopo la partita e far giocare tutti i bimbi, se vogliono, per coinvolgerli e farli divertire insieme a noi.
Un rifiuto ad alcuni giochi, ad esempio il mio per il problema che purtroppo ho ad entrambe le ginocchia, può essere legato ad un “disagio” . Io sono adulta e non ho problemi a dirlo.
Un bimbo magari non si sente a suo agio per vari motivi, perchè ognuno di noi ha i suoi punti deboli. Cerchiamo di non essere competitivi ma accoglienti. Lo spirito di squadra è sopratutto questo. Facciamo un passo indietro e chiediamoci cosa le nostre parole possono provocare, se ne vale la pena di soprassedere, se anche noi, magari, abbiamo fatto o detto qualcosa che ha potuto ferire o provocare reazioni. Siamo adulti proprio per questo e proprio per questo in grado di comprendere.
Mi hanno sorpreso due bimbi che lo scorso anno non si annusavano molto, essere oggi coalizzati in un gioco, essere vicini nel fare un disegno, aiutarsi e sopratutto RISPETTARSI.
Non sono dei robot, sono bambini, e noi adulti dovremmo a volte ascoltare di più, magari con toni di voce bassi, magari guardandoli negli occhi a loro livello di altezza, magari spiegando e facendosi spiegare, senza costrizione nè morbosa curiosità, quello che li fa stare male.
E quella bimba che chiede, dopo la decisione di non giocare a calcio, proprio di tirare due calci a quella palla…e noi che proprio per lei avevamo detto no al calcio….richiesta accettata..e lei si trasforma in portiere…
Ecco i genitori…è ora di andare..”come sei sudato?” dice una mamma….”ho giocato con i miei amici!”
Sara