Portos
Portos, il prof. Caleffi, doni ed una libreria da inaugurare…un sodalizio che dura da tre anni…
Piove. Ieri è nevicato. C’è freddo..ma dentro abbiamo calore, affetto, e doni da distribuire. La macchina Portos ha lavorato insieme per arrivare ad oggi. Tutto sembra facile, sembra semplice ma il tempo che ci si impiega per organizzare ogni progetto deve essere dedicato con giusta valenza. Non si può improvvisare.
Con largo anticipo chiedo e concordo con Edoardo un giorno. Lui propone dicembre.
11 dicembre: lunedì. Ore 14. Per quel giorno saremo prontissimi!
Allora si comincia: andiamo a scegliere i doni, io e Andrea. Devono essere nuovi, belli e colorati, e con il marchio CE che ne garantisce la qualità e la sicurezza. Non dimentichiamo che sono destinati a pazienti in ospedale.
Si parte e si cambia città. Maurella e Giorgio sono sempre molto gentili e generosi con noi ed ogni volta ci stupiscono: lavorano in un magazzino pieno di peluche, grandi, piccoli, medi, hanno di tutto ed ogni volta che andiamo mi immergo in un mondo a misura di bambino..e di me che in fondo e per fortuna, sono ancora una bimba dentro e mi emoziono ogni qual volta ne abbraccio uno o mi “innamoro” di quel peluche .. abbraccio e poso. Abbraccio e coccolo. Abbraccio e sento la morbidezza. Abbraccio e porto con me….Grazie a voi!
Portiamo a casa quel prezioso bottino che, grazie a chi ci sostiene, è possibile acquistare. Grazie a tutti coloro che credono in noi!
Sono 100 pezzi.. forse qualcuno in più..
Ora vanno confezionati: ognuno in un sacchettino trasparente ed a chiudere un’ etichetta che viene messa da Lina, la nostra amica e zia di Mariella quest’anno chiede di poterli fare lei. Grazie a te!
Bene, questo passaggio è fatto!
Quest’anno però non ci sarà solamente la consegna dei doni, è il terzo anno che siamo ospiti nei reparti chirurgia plastica e centro ustioni. Un sodalizio ormai assodato ed a cui teniamo tantissimo.
Il nostro Socio fondatore Gabriele ci ha lasciato prematuramente ed in sua memoria..no non gli piacerebbe detto così….perchè lui non è con noi e fra noi fisicamente, ma ci guarda da un altro posto.
Riprovo.
Gabriele ha lasciato nella sua libreria tanti libri, chi ci segue ha sicuramente letto delle tante donazioni che abbiamo fatto.
Allora mi viene un’idea che propongo ad Edoardo: “perchè non creare un punto di lettura in saletta?” Chi ha un familiare ricoverato o è ricoverato si trova a dover far passare il tempo.
I pensieri non sono sempre sereni, la preoccupazione, l’ansia.. cosa meglio di un libro può estraniare per un po’ di tempo? Divagare un pochino. E se quella lettura gli farà passare un momento triste, o gli porterà un ricordo, il libro potrà seguirlo a casa perchè i libri sono giardini tascabili, i libri riescono a farti vivere altre storie, a divertirti, a provocarti un sorriso, a fantasticare, a riflettere, a commuoverti…si si proprio una buona idea che Edoardo approva subito. Babbo..così è spiegato meglio, vero?
Quindi il secondo step è la burocrazia, perchè anche per regalare una libreria ci vogliono i permessi, scontrini e fogli da compilare e consegnare..
Così si và in Ikea e la si acquista. Si carica in macchina..caspita è davvero lunga..ma Isotta è un’automobile familiare e ci strizza il faro sorniona..ragazzi ci sta, tranquilli ci sta!
Ci siamo? Non ancora.
Ogni libro ha giustamente bisogno di un’etichetta che in primis ne copra il costo di copertina (dopotutto è sempre un regalo!) e che ne identifichi la provenienza.
Preparo il file, etichette, tipografia, stampa, ritiro, applicazione.
La nota più dura è la scelta dei libri. Non per i titoli, ma perchè ogni pagina è stata sfogliata, letta, riletta, raccontata, alcune volte sottolineata, da una mano familiare. Annuso, scelgo, controllo..perchè in ogni libro c’era un segnalibro, un foglietto, un cartoncino.. erano una preziosa compagnia tutti quei libri e so per certo che li aveva letti tutti, qualcuno più volte.
E mi dico “ Sara…abbandona il cuore al momento, usa la testa. Concentrati sulle tematiche che devono essere varie” il cuore poi lo ritroverò oggi.
Ne selezioniamo 300. Ci sono libri per tutte le età dai 2 ai 99 anni. Etichettiamo e numeriamo…la casa è invasa da libri, sul tavolo, sul divano, sul pavimento, sulla cassapanca ed ovunque quel profumo.
Grazie Andrea per tutto l’aiuto!
E si continua. Sabato scorso dopo il laboratorio compiti si carica tutto e ci si dirige in ospedale. Isotta è felice di portare quel carico così importante.
Due carrelli: uno con 6 borsoni di libri. Uno con la libreria da montare. Saliamo e la gente ci guarda un po’ incuriosita.
Saliamo in reparto, siamo già in saletta.Cerchiamo di essere il meno invadenti e rumorosi possibile.
Una bella signora che si occupa delle pulizie ci chiede “c’è una festa?” e cordialmente le spiego che cosa ci accingiamo a fare…lei ci presta un lenzuolo per coprire la libreria fino ad oggi. Andrà benissimo! Grazie a te!
Andrea sembra un leprotto. Un momento è qui, l’altro è là. Cacciavite, chiodini, incastra, chiudi, alza, non usa il martello per non disturbare.. Ormai Ikea non gli fa paura. In 20 minuti la libreria è montata, fissata, sicura.
Io divido i libri per dimensione, altezza, tematica. Metto da parte tutti quelli per i bambini da posizionare tutti su un unico ripiano. Li riponiamo e…ci stanno giusti giusti! Bravi noi!
Mariella ci aveva preparato un grande fiocco rosso. Il lenzuolo ospedaliero copre, il nastro chiude. Lunedì inaugureremo.
Prima di andare una carezza ai libri. Ci sei, sei qui fra i tuoi libri! Rivivi anche qui. E ti ci vedo. Saresti stato perfetto per chi si avvicina alla lettura, avresti senza dubbio consigliato il libro adatto per ognuno. Raccontato la trama per incuriosire ma senza svelare il finale.
Ed eccoci a lunedì 11 dicembre.
Preparo un biglietto di ringraziamento per Edoardo firmato non dalla presidente ma con i nomi di tutti i “miei” Portos..
Portos siamo tutti noi. Sara, Andrea, Mariella, Alessandra, Eliana, Marco, Raffaella, Luca, Angela, Benedetta, Vittorio, Albertina, Luigi, Lia, Stefano B., Stefano S., Sara Vi., Michela, Claudio, Giuseppe, Federica.
Non siamo tanti ma abbiamo un grande cuore! Grazie a tutti voi! Grazie a tutti noi!
E’ l’ora giusta. Carichiamo i doni, il cestino, passiamo a prendere Mariella…il rischio è che venga in bicicletta.. piove… così la anticipiamo. Ci aspettano Raffaella ed Eliana. Ci siamo?
No.. ragazze..dai..lo sapete...e fra borbottii e sbuffi riesco a scattare le prime foto nella hall.. inutile …non cambierò mai!
Non siamo in ritardo, anzi, ma il prof mi telefona…stiamo arrivando!
Saliamo. Eccoci! Un saluto agli infermieri , un abbraccio a Domenico ed uno ad Edoardo ….eccoci!
In saletta ci sono tre clown che arrivati un’ora prima di noi, intrattengono i presenti. Al nostro arrivo troviamo solo il tempo per una foto insieme e per salutarci.
Il tempo di spogliarci e Vittorio, giornalista, chiede al prof “mi concedi Sara per due minuti?” caspita non mi era mai successo prima!
Così i ragazzi Portos iniziano a distribuire i primi doni ai bimbi che ci stanno aspettando nella stanzetta.
Pacchetti colorati, soggetti sorridenti, giallo, arancione, violetto, bianco, rosa, marrone non c’è che l’imbarazzo della scelta!
Vediamo espressioni diverse negli occhi dei piccoli fruitori, chi più spavaldo, chi timoroso, chi attaccato al babbo, chi disinvolto con un camicino pieno di orsacchiotti ed il ciuccio in bocca.
Foto di rito, tutti insieme. Prof, volontari, inferimeri, pazienti…Perché siamo un Insieme. Sarà un bel ricordo. Come sempre.
“Dove possiamo vedere la foto?” ci chiede una mamma…ci terrei ad averla!. Diamo le istruzioni e questo mi fà davvero piacere.
Inizia il nostro percorso: Edoardo, noi, gli infermieri, i genitori che ci aspettano….
Entriamo nelle stanze, con pudore, in punta di piedi, ma portando il nostro entusiasmo, la cesta piena, il sorriso, la disinvoltura e cercando di calmare il turbinio del cuore.
I bimbi adorano Edoardo, chi tiene la mano nella sua, chi gli sorride, chi lo vede come eroe.
Noi facciamo ben poco ma il cuore che ci mettiamo, la voglia di esserci e la voglia di portare non solo un oggetto colorato ma anche un po’ di calore umano c’è tutta.
Gli infermieri sono meravigliosi, ed accoglienti. Diventano una famiglia per chi è ricoverato.
Noi..diciamo un parente buono che viene a far loro visita, ed e’ un onore oltre ad essere un grande piacere esserci.
C’è una bimba che dorme con la sua mamma strette strette come a rassicurarsi a vicenda, un papà seduto sul letto con accanto il lettino della sua bimba con in bocca il biberon, una ragazzina con treccine lunghe familiari nascosta fra quelle lenzuola così bianche che esaltano le sue treccine marroni e violette, un altro papà con un’altra bimbetta con le calzine ed un sorriso da far emozionare solo a guardarla, una ragazza che si commuove scegliendo un pesciolino, un bimbo che abbiamo conosciuto lo scorso anno è lì con la mamma e la nonna..ci riconosce e noi lui .. rivedersi con un grande miglioramento anche se non ancora definitivo è bellissimo, un papà con il suo piccolo guerriero vivace e disinvolto che tenta in ogni modo di entrare in una foto.. anche lui è un “vecchio” incontro ed è vivace come allora, un letto vuoto…lasciamo un ricordo anche per chi è in sala operatoria.. ma troverà al suo risveglio un pensiero sul comodino.
Ci sono altri due ragazzini in centro ustioni: per noi si fanno “portavoce” due infermiere. Grazie a voi!
Pesciolini, cagnini, polipi, tartarughe, gocce colorate…ne abbiamo consegnate a tutti..e due borse piene le lasciamo a Giuseppe, il capo sala, di una gentilezza e disponibilità assoluta, per chi verrà nei mesi a seguire in reparto. Pensiamo ovviamente anche a loro. Non c’è solo dicembre..altri 11 mesi ci attendono.
Sorridente arriva anche Elena Boschi, più un’amica che una dottoressa per me. Aveva un’emergenza da affrontare ed ha fatto tardi. Le consegniamo un piccolo presente. E’ già andata a sbirciare in saletta..utilizzerà anche lei i libri della libreria quando farà il turno di guardia notturno, dice. E mi dà una grande gioia.
Finito? No manca ancora una cosa.. inaugurare la libreria!
Non nascondo che il cuore mi batteva a mille, ho cercato di trattenere ogni emozione, reazione, lacrima, ma il cuore batteva davvero forte. Per fortuna ero già in ospedale, nel caso…
Io ed Edoardo snodiamo il fiocco, togliamo il lenzuolo con delicatezza ed eccola!
Bianca esternamente ma colorata dai libri, una nota arcobaleno in stanzetta azzurra e panna.
Un battito di mani, un sorriso e Francesca che scatta foto. Mariella che scatta foto…grazie a voi! Ora ci siamo. Mettiamo la targhetta “Donato da Portos Parma 11 dicembre 2017” e mi piace che lo faccia Giuseppe, ora appartiene ai due reparti ed è giusto così.
Edoardo ci congeda, deve andare in sala operatoria. Noi riprendiamo giacche, zaini, cesto ormai vuoto ma pronto per il prossimo anno.
Una carezza ai libri.. ora avranno vita nuova, ora saranno nelle mani di altre persone che li apprezzeranno, ne avranno cura, ne leggeranno ogni riga, ogni pagina, magari sottolineando e mettendo un segnalibro.. ed una volta chiuso lo riporranno o lo rileggeranno o lo regaleranno o lo racconteranno o lo porteranno a casa in valigia, per ricordare un momento, una situazione.. e la storia si ripete….Grazie babbo questa libreria è dedicata a te!
Ovunque tu sia so che saresti stato felice di questa scelta.
E’ il tuo regalo di Natale a tutti coloro che ne avranno cura in un momento particolare della loro vita. Saresti stato perfetto in quella stanza ma mi avresti detto “dona a tu a nome di tutti e non fare il mio nome…và bene così”
Quale miglior regalo per i 10 anni di Portos!
Sara
Ringrazio personalmente ed a nome di tutti noi Francesca Bocchia per la preziosa collaborazione nel donarci le sue foto che in parte fanno parte di questo articolo.
Grazie anche a Mariella che ha filmato questi momenti